Classe dirigente

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Se ne sente la mancanza? Purtroppo sì!
Già da qualche anno è evidente che non c’è una classe dirigente degna di nota. Lo si vede in politica ma anche nelle medie e grandi aziende. Per non parlare delle partecipate stato/regione/provincia/comune dove la dirigenza è inesistente.

Tengo a precisare da questa lista sono esclusi i managers che gestiscono aziende proprie e che sono quindi motivati, positivi e competenti essendo in gioco il business e sopravvivenza della propria attività. Detto questo, la nuova ondata di manager, già in parte insediata, è più interessata al proprio stipendio e al prestigio dell’incarico che al reale contributo che potrebbe dare alle attività aziendali che possono prendere. Spesso, inoltre, pensano di poter assumere delle decisioni senza sobbarcarsi l’onere delle responsabilità che tali decisioni comportano. Quello che ho appena descritto vale anche in politica e lo vediamo tutti i giorni.

Sto facendo di tutta l’erba un fascio? credo di no e per questo faccio qualche considerazione che condivido con voi. A cosa serve una classe dirigente? Una domanda che molti si pongono. Cerchiamo di dare una risposta.

Ci si lamenta del fatto che i dirigenti prendano tanti soldi, ma se con il loro lavoro tengono in piedi un business sul quale tutti guadagnano e stanno bene trovo giusto che siano pagati, in proporzione al valore aggiunto che portano.

Facciamo un esempio considerando una casa automobilistica. Se da un lato gli operai sostengono che senza di loro non verrebbero realizzare le auto, e che quindi meritano senz’altro uno stipendio maggiore, i responsabili della marketing rispondono che il loro contributo è essenziale al fine di vendere quel prodotto. È evidente che l’apporto degli uno e degli altri è fondamentale: senza un’efficiente rete di vendita le auto resterebbero confinate nei piazzali degli stabilimenti, e senza un’adeguata produzione i clienti non avrebbero nulla da acquistare.
C’è bisogno di livelli intermedi che coordinino queste entità e far sì che vengano costruite il giusto numero di macchine per accontentare tutti gli acquirenti cercando di ottimizzare spese e sprechi. Questi livelli si lamentano a loro volta perché vorrebbero essere pagati di più, senza di loro non ci sarebbero macchine da vendere ed i clienti non conoscerebbero il prodotto da acquistare. E’ un cane che si morde la coda, tutti pensano che senza il proprio lavoro tutta la struttura non reggerebbe. Qui entra in gioco la classe dirigente, persone capaci di organizzare team, prendere accordi e decisioni, definire i passaggi migliore per arrivare ad un obiettivo e così via.
Anche loro vogliono essere pagati di più perché senza di loro… e si torna sempre allo stesso punto.

Questa è la mia considerazione, se abbiamo una nuova classe dirigente che è totalmente incapace di prendere decisioni e accollarsi responsabilità, come pensiamo possa esserci un futuro migliore, avere aziende vive e promettenti capaci di aggredire il mercato e portare valore?
Sì, la questione è proprio questa. Ci troviamo davanti all’incapacità, le decisioni vengono prese per non permettere a nulla di cambiare. Non si cambia nulla perché il cambiamento implica l’assumersi la responsabilità di intraprendere una nuova strada. E se poi questa strada non si rivela quella giusta chi si assume questa responsabilità????? Per questo motivo tutto rimane fermo, ossidato.

Credo che molte delle persone che leggeranno questo post concorderanno con me. Ho scritto di cose banali, che tutti noi conosciamo, sappiamo come funzionano, argomenti scontati, bene, avete ragione, questa però è la realtà dei fatti ed accettare che esista senza farci nulla non fa altro che peggiorare la situazione.

Credo che l’Italia sia un paese con enormi possibilità e capacità di aggredire diversi mercati ma abbiamo aziende e un sistema paese con vecchie mentalità. Abbiamo necessità di nuove regole, abbiamo idee ma non le capacità di farle decollare. Ci riempiamo la bocca di parole come Start-Up ma non sappiamo farle funzionare. La classe dirigente deve partire dal basso con nuove idee, ma se non abbiamo nessuno in cima in grado di capirlo… Nulla cambia per paura di cambiare.

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Roberto Beccari
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Roberto Beccari

Mi chiamo Roberto, da più di 20 anni mi occupo di programmazione e usabilità, inoltre sono un fanatico della tecnologia. In questo blog parlo di quello che faccio, di come lo faccio e descrivo il mio modo di vedere il mondo attorno a me. Se vuoi conoscermi e scambiare idee, la mia mappa è sempre pronta per essere estesa anche alle idee degli altri.

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