La nuova UX senza UI

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In realtà il titolo è semplificato perché ogni cosa che usiamo, che sia software o hardware, possiede un’interfaccia conosciuta come UI (User Interface) e una modalità di interazione con essa conosciuta come UX (User Experience).

Nel dettaglio però vediamo quello che sta’ succedendo nel mercato. I principali player come Google, Amazon ed è di poche settimane fa la notizia che anche Apple vuole proporre la sua versione, hanno presentato di recente nuovi dispositivi che grazie all’interazione tramite voce, sono in grado di scambiare informazioni con l’utente, tradurre in tempo reale frasi, interagire con la casa per accedere e spegnere luci oppure abbassare o alzare la temperatura, fare acquisti e molto altro ancora, parliamo di Amazon Echo e Google Home che utilizzano rispettivamente Amazon Alexa e Google Assistant per interfacciarsi con l’utente.

Quello che vediamo è anche la crescita molto forte di BOT, agenti virtuali in gradi di rispondere a domande di vario genere o eseguire compiti in base a richieste fatte via messaggi, oppure i più “classici” assistenti che già da quale anno sono presenti nelle nostre vite tramite l’utilizzo costante degli SmartPhone come Siri, Cortana e Google senza dimenticare M, l’assistente virtuale di Facebook.

Dal punto di vista di chi crea e sviluppa software, le cose si stanno evolvendo in maniera sempre più frenetica e con una direzione ben precisa, pensiamo a come rendere efficace l’interazione con l’utente, la nostra UX, ma dobbiamo preoccuparci sempre meno di come deve essere la nostra UI, questa infatti e sempre più spesso definita dai grandi player secondo le regole e secondo la visione che vogliono portare avanti, se dobbiamo creare estensioni agli assistenti virtuali, la nostra preoccupazione è capire cosa chiede l’utente e quale dovrà essere la migliore risposta da dare, ma sapremo che la strada sulla quale avverrà questo scambio di informazioni avverrà, sempre più spesso, tramite l’utilizzo di un’interfacce definite da altri.

Prendiamo Amazon, non vuole essere un sito di e-commerce, vuole diventare l’e-commerce, nel senso che oggi mettere su un proprio store, specialmente se siamo piccoli, non ha più senso, Amazon mette a disposizione strumenti e servizi che ci possono agevolare per vedere il nostro prodotto. Facebook impone sempre di più che l’utente interagisca all’interno del suo social network e non vada all’esterno, di conseguenza se vuoi arrivare ai suoi utenti, devi diventare parte di questo mondo e utilizzare gli strumenti che Facebook ti propone per farti conoscere dai suoi utenti.

Ha ancora senso avere un sito? bella domanda alla quale non è facile rispondere, la tua presenza online di fatto è sempre più di poco interesse per la maggior parte delle persone, se hai un Blog come questo e non promuovi ciò che scrivi all’interno dei Social Network, le persone non ti troveranno mai, ci sono troppe informazioni e poco tempo per gestirle tutte, sempre di più ti focalizzi verso alcune di queste fonti di informazione quindi scegli Facebook (o chi per lui) per seguire gli amici, Amazon per comprare tutto quello che ti serve senza dover spandere tempo a cercare da altre parti, con il vantaggio è di avere tutto pronto, subito, veloce e senza problemi.  Se pensiamo ad Amazon Dash, è un semplice pulsante preimpostato con un prodotto che, se premuto, ti fa arrivare a casa ciò di cui hai bisogno senza uscire di casa o senza preoccuparti di non arrivare in tempo al supermercato, quindi perché devo cercare uno store di un produttore o un distributore quando basta un click.

Ecco il risultato di quello che dico, mi preoccupo del prodotto ma non mi preoccupo più di come questo mi venga richiesto o come debba essere consegnato all’utente finale, più andiamo avanti e sempre meno riusciremo ad arrivare agli utenti in modo diretto, passeremo tramite grandi Player che veicoleranno il nostro servizio ma solo loro risponderanno all’utente finale.

Perché andiamo in questa direzione? mi sembra una domanda fin troppo banale e la sua una risposta è altrettanto banale. Controlli le scelte degli utenti = possiedi gli utenti, puoi veicolare le loro scelte, le loro opinioni in base ai gusti e le abitudini e puoi rispondere meglio alle richieste personalizzando il servizio per il singolo utente, può essere un bene e un male ma questa è la strada sulla quale ci hanno indirizzati.

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Roberto Beccari
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Roberto Beccari

Mi chiamo Roberto, da più di 20 anni mi occupo di programmazione e usabilità, inoltre sono un fanatico della tecnologia. In questo blog parlo di quello che faccio, di come lo faccio e descrivo il mio modo di vedere il mondo attorno a me. Se vuoi conoscermi e scambiare idee, la mia mappa è sempre pronta per essere estesa anche alle idee degli altri.

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